“La gelosia non è
più di moda, è una follia che non s’usa più…”: così cantavano le
ragazze del Trio Lescano nel 1939. Ma i tempi cambiano, e anche le
vecchie mode sono inevitabilmente destinate a ritornare.
È infatti proprio la gelosia il pungolo che dà vita a tutta l’azione
nella commedia “L’armadietto cinese”, il nuovo spettacolo proposto
dalla compagnia teatrale Arcadia di Torri di Quartesolo, ambientato
nell’Italia dei giorni nostri.Il regista Francesco Picheo porta in
scena questo testo di Aldo De Benedetti che ci fa subito entrare in un
signorile appartamento della “Bologna bene”,dove si ospita un’asta
delle Vendite Marcellesi: tutto è pronto per proporre al miglior
offerente i beni appartenuti al conte Giulio Marini. Un uomo nobile di
nascita, forse, ma decisamente meno nobile nel gestire gli affari e le
tresche amorose. Non stupisce, allora, che all’asta si ritrovino a
partecipare anche la padrona di casa Francesca e l’amica Laura, due
giovani donne che avevano conosciuto da vicino – forse fin troppo, da
vicino…
- il conte Marini, senza ovviamente che l’una sapesse dell’altra.
Entrambe mirano in particolare a mettere le mani su un misterioso
armadietto cinese che dovrebbe contenere alcune lettere che potrebbero
comprometterle di fronte ai rispettivi mariti: l’ingegnere Alberto e il
gelosissimo avvocato Paolo. Ma i loro piani si complicano quando
all’asta intervengono a sorpresa proprio i due uomini, che si lasciano
trascinare loro malgrado dalla competizione dell’asta in un testa a
testa di rilanci a colpi di centinaia di euro.
Chi si aggiudicherà il misterioso armadietto? Riusciranno le due donne
a preservare il loro imbarazzante segreto?
Lo si scopre attraverso una commedia che tra un sorriso e l’altro tiene
simpaticamente teso il filo della tensione, fino all’irruzione
imprevista di un ispettore di polizia che spariglierà ulteriormente le
carte.
Un divertente alternarsi di insinuazioni e smentite, allusioni e
giustificazioni, timori crescenti e momenti di sollievo, sotto lo
sguardo sornione di un maggiordomo che la sa davvero lunga, molto
lunga…