I romagnoli, si
sa, sono gente
sanguigna. E la “famiglia allargata” di Checco rappresenta davvero la
quint’essenza dello spirito romagnolo: Checco, il patriarca, osserva e
commenta con ironia sferzante tutto quel che combinano i suoi parenti,
a cominciare dalla petulante moglie Cecilia, sempre in “baruffa” con la
combattiva colf Teresa.
Bisogna poi tener conto della presenza ormai fissa dei nipoti acquisiti
Riccardo e Valentina, due sposini novelli che per il viaggio di nozze
hanno deciso di autoinvitarsi a tempo indeterminato a casa degli zii e
farsi scarrozzare tra borghi, castelli e pievi di tutta la regione: lei
ipocondriaca, lui più perfettino-maniacale dell’indimenticabile Furio
di “Bianco, Rosso e Verdone”.
Nella stessa
bifamiliare abitano
anche il figlio di Checco, lo stimato dentista Franco, che esercita la
professione in un’ala dello stesso edificio; assieme a lui, la bella e
giovane moglie Simona.
Troppo giovane
e troppo bella, forse, per un
marito sempre distratto dal lavoro. O almeno così la pensa Chiara,
sorella di Cecilia, che non perde occasione per seminare zizzania e
sollevare dubbi sulla fedeltà di Simona.
Inevitabile che il seme della gelosia e del sospetto, in un
“microclima” così favorevole, possa germogliare facilmente…
Dopo essersi cimentata in più occasioni con le atmosfere e le cadenze
di Napoli e Roma, la compagnia Arcadia per la propria undicesima
stagione di attività propone al pubblico vicentino una divertente
commedia in salsa romagnola. “Trenta secondi d’Amore”, testo di Aldo De
Benedetti riadattato in tre atti dal regista Francesco Picheo, ha il
sapore frizzante di un bicchiere di Lambrusco: uno spettacolo da
assaporare soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi e nella
spontanea simpatia creata dalla verve genuina di questa singolare
famiglia di Lugo di Romagna.