"Accade una mattina", un titolo che racchiude in sé una situazione avvenuta, ma, in ogni modo, attuale.
Aspiranti attori e ballerine che s’incontrano in una modesta locanda di periferia.
Forse non tutti saranno famosi, come si dice, ma importante è esserci, provarci, mettersi alla prova.
Eduardo De Filippo spesso terminava le proprie rappresentazioni, a sipario chiuso, mostrando che finita la recita, l’attore smetteva la sua maschera e tornava
"normale".
Per Francesco Picheo, regista ed autore di "Accade una mattina", non è chiara la tesi che terminato lo spettacolo, l’interprete si tolga la maschera.
Si vive recitando o il teatro non è altro che la trasposizione del nostro quotidiano?
Così, quasi scherzando, "Accade una mattina" mostra una serie di brani, più o meno noti, intervallati dal semplice trascorrere della vita di tutti i giorni degli
avventori della locanda.
Le loro aspirazioni, i loro timori, le loro gioie si susseguono incalzanti tra rappresentazioni di spessore quali: "La Morsa" di Pirandello o "La lezione" di Jonesco, scenette cabarettistiche o poetici ed espressivi balletti.
L’intento del regista, ed il suo desiderio, è quello di coinvolgere lo spettatore, farlo sentire protagonista tra i protagonisti, interprete tra gli interpreti.
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