Il Giornale di Vicenza
Martedì 17 marzo 2015
Un padre si improvvisa detective per controllare il figlio studente.
Scritta da Franco Ferri e adattata dal regista Francesco Picheo , la
pièce porta sotto i riflettori un padre , Emilio Diotalevi ,
particolarmente apprensivo quando si tratti del figlio Roberto ,
trasferitosi a Bologna a studiare Giurisprudenza. L'idea del figlio
solo in balia delle mille tentazioni della città non dà pace al
genitore.
Ma la comunicazione tra padre e figlio non è sempre così aperta come
tra madre e figlia e allora Emilio decide
di trasformarsi in investigatore....privatissimo , raccogliendo indizi
sulla “ vita segreta “ di Roberto e facendosi aiutare dall'amico Elio ,
tanto fidato quanto imbranato. Neanche a dirlo , la strampolata coppia
di detective prende una cantonata dietro l'altra , con l'inevitabile
conseguenza di scatenare nel povero padre mille e una domanda , fra
dubbi sulle preferenze sessuali del figlio e angosce per il possibile
uso di droghe da parte del giovane.
Tra una risata e l'altra , il comico carosello dei due
investigatori improvvisati è arricchito da una girandola di spassosi
personaggi : le mogli Rosanna e Arnostea , la domestica veneta mezza
sorda , “ due signorine “ di dubbia moralità e Alessandra , la bella
amica bolognese di Roberto ; il quale , nel frattempo , ha in effetti
un certo “ pasticcio “ da risolvere. Tutto , comunque , andrà per il
meglio , approdando all'immancabile e rasserenante lieto fine.
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